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lunedì 17 marzo 2014

Guida al Setup da softair senza Vezzi.

Premetto che questo Setup è stato costruito nel tempo e subisce continuamente cambiamenti più o meno rilevanti con l'aggiunta o la sostituzione di attrezzature, accessori e vari elementi.

COME SCEGLIERE LA MIMETICA (le basi-LV.0): Alla base di qualsiasi setup c'è senza dubbio la mimetica.La scelta della mimetica può essere dettata da una grande varietà di fattori, sia quello estetico che la necessità di una uniforme di "squadra" ma se siete dei giocatori freelancer (o come mi hanno definito "Pro") la scelta deve ricadere al vostro ruolo e all'ambiente in cui vi trovate. La mimetica infatti è un piccolo aiutino a limitare la propria sagoma in ambienti boschivi, urbani, misti pertanto è necessario valutare attentamente colorazioni e pattern. In italia ad esempio vanno incredibilmente bene le Woodland (anche le vecchie E.I.), le Flektran, DPM inglese, le Partizan, Cadpat, Digital Flora/Woodland e tutti quei toni non particolamente esotici che mantengono la colorazione a colori marrone/verdi cupi, senza troppe zone in luce, ho ottenuto buoni risultati anche con la Multicam ma il problrema di determinati Pattern è la provenienza dato che per moltissimi prodotti un lavaggio inadatto porta ad una scoloritura che ha come effetto "l'illuminazione" della sagoma anche con la semplice luce solare. Nel mio caso la scelta è ricaduta sulla DPM per due motivi: Quello sentimentale (sono molto legato a questa colorazione a causa di passati felici) e per il pattern (anche se sto valutando una spesa decente per la Partizan o la Flektran). Soggettivamente ho scelto uno stile spezzato (pantaloni OD) a causa del ruolo che ricopro e per la scarsa visibilità che offro alle gambe e al relativo poco movimento che affronto, una valida alternativa che uso di frequente è quella di un ALL DPM. Ricordate sempre comunque che la mimetica è il vostro capo d'abbigliamento principale e deve essere prima di tutto sicura e comoda, deve avere un numero adeguato di tasche e velcro e deve essere della taglia giusta (so che sembra stupido dirlo ma non sempre la cosa è osservata con attenzione). Se dovete creare una squadra valutate anche lo stile di gioco. Ho visto squadre eccellenti e affiatatissime giocare in jeans e felpa nera in contractor Style senza dovere nulla ad una mimetica convenzionale, quindi diciamo che: La mimetica è influenzata da Ambiente, da Stile di gioco, tipo di Squadra, facilità di reperimento, gusti personali, eventuale aspirazione ad diventare Reenactors. A questa categoria includiamo le calzature che sembrerà ovvio ma devono essere scarponcini, anfibi o altre calzature da montagna, evitate scarpe basse, da ginnastica o ciabatte, farsi male è facile, ottenere vesciche non è divertente e rovinarle è popolare.

COME SCELGO IL TATTICO/VEST(le basi-LV.1)Ok, qui diventiamo un pò più certosini nella scelta dell'attrezzatura giusta per noi. Partiamo dalle basi. Innanzitutto diciamo e chiariamo una volta per tutte che NON è obbligatorio avere un tattico, un plate carrier o un quel che volete, dico non è obbligatorio perchè per il giocatore della domenica o il dilettante potrebbe essere sufficiente anche solo un cinturone con una tasca utility e portacaricatori quanto basta, quindi potremmo aspettarci un giocatore con cintra e tre tasche ad esempio, senza dover spendere un capitale e senza dover avere grandi richieste pur avendo tutto sotto controllo. Chiaro che nel momento in cui ci si specializza si avrà la necessità di ampliare il proprio setup e a quel punto la cinta non basta più.
Andiamo per fasi:

Ammettiamo di partire dalle basi: comprare su un mercatino un cintone tattico da pochi euro, una tasca utility come dicevamo, un portaborraccio con borraccetta annessa e una tasca tripla portacaricatore... WOW, tutto alla cinta per una spesa di ben 25€ circa!(4.90€ per la cinta in cordura NUOVA, 5.90€ per la borraccia e portaborraccia annesso, tasca utility grande 5.90€, Tasca doppia portacaricatori 6.80€ tutto della Royal, nulla di topclass) Ora evolviamoci, magari giocando ci accorgiamo che vogliamo una tasca per i caricatori esausti, una bella Rolly e visto che ci siamo comprati una pistola la sua fondina e sempre della Royal aggiungiamo 12€ netti... Ma a questo punto la nostra cinta anche se dotata di bretelle comincerà ad essere pesante, scomoda e troppo, TROPPO affollata e carica, adesso magari potremmo valutare l'acquisto di un tattico, ovvio e limpido il concetto che a quel punto compreremo qualcosa con il sistema Molle in modo da poter riutilizzare le tasche che già possediamo e facendo ciò alleggeriremo la cintura della fondina, dei porta caricatori e volendo dell'utility e sempre per riflesso avremo altro spazio, sia sul tattico che sulla cinta. Questo discorso è per far capire che non serve comprare un plate carrier o un tattico con cento tasche, zainetti, fondine e più ne ha e più ne metta ma che ad un giocatore, esperto o meno serve solo il necessario... Senza contare che esistono una enorme quantità di tattici non modulari già con le tasche di cui non dovremmo sentire la mancanza, qualche esempio potrebbe essere il modello "Sudafricano" o più tecnicamente M83, il 2ET02 o il sempreverde UTG, in questo caso potreste essere spinti a comprare un tattico dal vostro gusto estetico o dalla ficaggine che trasmette ma date retta a me, non fatevi influenzare, state attenti alla vostra corporatura, un plate carrier per quanto regolabile addosso ad un ragazzo basso e mingherlino lo farebbe apparire come una tartaruga oltre che essere scomodo e intralciante nei movimenti. Quindi ragazzi, sopratutto se comprate fisicamente in un negozio, fatevi aiutare dal venditore a mettervi addosso il tutto, chiedetegli consiglio e sopratutto fatevi aiutare a regolarlo, lui sicuramente farà più bella figura e voi eviterete spiacevoli contrattempi. Nel mio caso siamo davanti ad un Ciras, un modello senza fianchi, con una ampia zona frontale e una altrettando comoda e ampia dorsale, ma perchè? Perchè deve essere comodo (passo molto tempo sdraiato e facilmente assemblabile. Non c'è nulla di troppo, parliamo di tre portacaricatori frontali, sei con quelli inclusi nel plate carrier, una tasca admin con dentro BBloader, una brucola per i miei AK e il fischietto, una tasca per la radio e nulla di più che una utility sulla cintura e la rolly sulla stessa cintura, sulla schiena è montata la sacca per il camelback e le fibbie per il trasporto del viper vest chiuso. Questa è la configurazione della Domenica in veste d'assalto, per il "cecchinaggio" il set si riduce alla fondina della pistola sempre sul tattico chiaramente, facilmente raggiungibile dalla mano destra, l'utility con i sensori di movimento, caricatore, fischietto e poco altro e sulla schiena il porta radio. Non serve altro. Devo stare comodamente sdraiato per terra.

COME SCELGO GLI ACCESSORI(Avanzato-LV.0)Ci siamo. Cosa sono gli accessori? Tutto quello che potreste avere con voi, a cui potreste rinunciare ma che vi danno un qualche tipo di vantaggio. L'esempio più lampante è la radio. Una buona radio è essenziale sia per quanto riguarda la sicurezza che il livello tattico, è chiaro che se ricoprite ruoli particolari ricordatevi di utilizzare un buon auricolare o delle cuffie decenti, certo anche un giocatore che fa l'assaltatore/fuciliere è avvantaggiato se non deve prendere la radio per parlare e per ascoltare le comunicazioni e sopratutto passa in modo più modesto sotto l'occhio vigile(e l'orecchio)del nemico. Lasciate perdere radio giocattolo walkye talkye e roba simile, spendete discretamente una sola volta e non ve ne pentirete, nel mio caso una comunissima Midland G7 ma sono passato anche per delle Brondi (che necessitano di più accortezze e meno prestanti a livello qualitativo.) come ad esempio la scarsa potenza, strutturalmente meno robuste e via così. Potremmo avere un cannocchiale, non necessario ma utilissimo per alcuni tipi di partite e come ultima cosa il navigatore GPS, ci sarebbero altre decine di cose ma alla fine dipende dalla vostra autosufficienza e praparazione... Corda, fascette, attrezzi, un piccolo coltello o un machete, un kit di primo soccorso, ci sarebbero davvero decine di cose... Nel mio caso noterete anche una Ghillie Suit ma definendola tale vi sbaglierete profondamente perchè non si tratta di una ghillie vera e propria ma di una Viper Vest (una mantellina con maniche e cappuccio, comoda e versatile ma che necessita di un certo tile di gioco.)

COME SCELGO LE MIE ASG(Avanzato-LV.1)Malgrado di solito ci avviciniamo a questo Sport solo per l'asg preferita o perchè si adorano certi tipi di attrezzature, in passato ho già parlato di come scegliere il proprio fucile e le proprie "armi" ma è sempre bene fare qualche piccolo ripassino. La scelta solitamente cade sul modello preferito perchè "su quel gioco è il più forte/figo/bello" o "perchè Stallone/Norris/Vandamme/Machete lo usavano per spaccare tutto" o anche solo per motivi estetici "l'M16 è più bello del Kalashnikov" ma dovremmo andare un pò più a fondo sul discorso.

Modello: Non importa se preferite l'estetica di uno ad un altro, è ininfluente, è necessario però scegliere il proprio modello in base al PESO, DIMENSIONI, DISPONIBILITA'. Il pesò è molto importante, se siete magri e mingherlini è assolutamente inutile che vi fissiate con Minimi, M60, M14 e via così, sono pesnti, partiteci con la testa su questa cosa, il peso è importantissimo, l'ASG è una cosa che porterete addosso per sei, sette, anche dieci ore, impalarvi su un cancello di 10kg è davvero demotivante oltre che pericoloso, al massimo andate verso i fucili in polimero, leggeri e molti davvero meritevoli di essere valutati positivamente, magari provate qualche modello di un amico o fatevi consigliare evitando "sono fighissimi", "sono potenti" (tanto devono uscire comunque entro il joule di potenza) ci puoi mettere di tutto e cose del genere, tanto andrà tutto a limitare la mobilità, incrementare il peso e via dicendo con le solite conseguenze.

Accessori: Per quanto si voglia personalizzare una replica ci ritroveremo a valutare positivamente solo le modifiche che non si fermano all'estetica ma che portano dei reali miglioramenti alla replica stessa. Un silenziatore ad esempio se la replica non è "preparata" a dovere non ha moltissima utilità e lo stesso vale per i sistemi di puntamento. Vedo persone montare Red Dot (non red hot) senza tararli, se si opta per un sistema di puntamento significa che bisogna saperlo usare e significa giocare in una certa maniera altrimenti è solo un bello stendino montato sopra al fucile (stessa utilità). Diciamo quindi che possiamo vedere positivamente una Grip (se si impugna la replica in modo avanzato e ad un sistema di puntamento ausiliario che sia olografico o meno solo se siamo in grado di sparare usandolo come reale tacca di mira, i Laser funzionano nella stessa identica maniera, vanno tarati. Come vedete dall'immagine il mio '47 non ha alcun accessorio perchè è già preciso di suo, mi ci allena spesso, quindi so come si comporta a livello di ottica e come grip utilizzo il caricatore montato (malgrado ci sia comunque una maniglia integrata nel paramano (non guanciotte)

Caricatori: un tasto dolente viene dai caricatori. Esistono quattro tipi di caricatore che definiremo a cassetta (ad esempio quei caricatori da 5000 pallini), maggiorati (che conosciamo tutti e che vanno dai 300 ai 500 circa), bifilari (120 pallini circa) e monofilari (massimo 100 pallini ma di solito 50, 60...). Queste tipologie di caricatore influenzano lo stile di gioco e lo commisurano all'impegno necessario per avere successo, chiaramente un neofita sarà tentato di utilizzare i più comuni maggiorati, e quindi avere la comodità di portare con se pochissimi caricatori e avere un volume di fuoco maggiore ma che alla lunga, almeno per il mio giudizio stancherà, il bifilare e il monofilare necessitano di molto più impegno e sarà facile rendersi conto che sarà necessario mirare davvero, sapere rettificare le tacche di mira e via dicendo, insomma il gioco diventa una vera e propria simulazione. Non serve dire che nel mio caso sono 8 caricatori da 100 colpi solitamente caricati con 50 pallini (anche per coccolare la molla e non vizziarla troppo con pressaggi violenti che ne causerebbero l'inceppamento).

ARMI SECONDARIE, TRAPPOLE E ORDIGNI(Avanzato-LV.1)che significa? Significa che il nostro "armamento" non si limita all'ASG, al fucile insomma, possiamo avere altro, altro che diverrà molto importante se il vostro stile di gioco diverrà più tecnico e studiato, non vincolato dallo "spara-spara" tipico di molti giocatori. E potremmo dividere le nostre scelte in questo modo:

PISTOLE/SMG: Avere una pistola al fianco è direttamente collegato al tipo di fucile che imbracciamo. La pistola infatti è incredibilmente utile in diversi frangenti e non è un semplice vezzo. Si può usare con efficacia in caso di mancanza di tempo per sistemare un fucile che ha problemi (ad esempio ha la batteria a terra, ha pallini inceppati, ha la batteria scollegata accidentalmente, ecc) o semplicemente perchè finite i caricatori normalmente utilizzati o anche e semplicemente non si ha il tempo materiale per ricaricare o anche, come è successo a me l'arma principale si era aggrovigliata con la vegetazione o era appoggiata a terra distante da me. Per le SMG il discorso è differente ma uguale, per smg si intendono i modelli attualmente in commercio di Scorpion, MP7, Uzi, ingram, ecc che permettono sia un fuoco controllato che un uso a raffica davvero notevole, tuttavia sono assai più delicate rispetto le pistole a causa (nel caso delle elettriche) del piccolissimo gear box. Nel mio caso ho avuto un MP7 (purtroppo ad ora inutilizzabile a causa di una rottura del body in polimero) e tuttora utilizzo una Colt 1911 a gas di cui trovate una recensione sempre su questo Blog.

GRANATE e LANCIAGRANATE: Avete presente le bombe a mano? Ecco, ci sono e sono anche parecchio famose e possedendone una posso dire anche molto efficaci ma non le può possedere chiunque, non perchè costino sia chiaro ma perchè serve del gran buon senso per poterle utilizzare, sono attrezzi molto pesanti che non possono essere lanciati come vorrebbe la tradizione perchè lanciare una cosa del genere addosso ad una persona significherebbe ronpergli la testa o qualche dente, tuttavia può essere usata con estrema efficacia con lanci misurati, allestimento trappole o in modo eccezionale nel CQB. Insomma, una enorme ricchezza tattica per chi ha un minimo di cervello per saperla sfruttare. Per le granate da 40mm invece il discorso è molto diverso dato che necessitano di lanciatori autonomi e da attaccare al fucile, le granate da 40mm però appensantiscono molto l'asg e a meno che non si disponga di lanciatori a parte limitano moltissimo ogni singola operazione. In questa categoria faccio rientrare anche le mine ma tratterò la cosa in un secondo post più avanti.


TIRIAMO LE SOMME: Tirare le somme non è difficile, se si scelgono i siti giusti si può iniziare a giocare con pochi (si fa per dire). Se scegliamo tutto Low Cost ci troviamo con:

SET BASE: € 279 (senza compromessi, fucile BUONO della ICS, senza lavori da fare, tolto dalla scatola e usato.)
jungle: 5.90
Cinturone: 4.90
Borraccia: 6.50
Tattico Mil-tec Full compact: 19.00
Rolly:6.90
M4 SR16 Sport Line ICS: 179 (per dirne uno a caso di fascia media)
3 Caricatori da 300 BB: 27
Mimetica completa Royal: 30
Il costo può essere ulteriormente limato evitando caricatori aggiuntivi (che comunque comprerete prima o poi), rolly e tattico.

Insomma...Le conclusione tiratele da soli...

sabato 1 marzo 2014

Recensione Blaser R 93 King Arms

Qualche anno fa presi la passione per i bolt action. Arma poco fortunata per il softair necessitando di una cura e di una preparazione che chi utilizza asg elettriche non ha. Come per le ASG convenzionali è necessario concentrarsi sull'ottimizzazione della replica un pò di più portando a livelli più elevati le prestazioni che questi modelli già hanno (quelli fascia alta) tuttavia ci troviamo molto spesso a che fare con prodotti cinesi o comunque low cost che se paragonati ai "Vimbo" a molla ci guadagnano solo di estetica (e nemmeno tanto).

Ad ogni modo la mia avventura con il VSR well dell'epoca d'oro del mio personale softair smise di esistere quando cadendo fece leva tra due alberi e si spezzò. Punto, canna imbarcata di almeno cinque gradi e fusto spezzato. Inservibile, inriparabile e inutilizzabile e quindi fu gettato via. Recentemente tuttavia mi è ripresa la passione per questo genere di ASG e ho iniziato a guardarmi attorno cercando qualcosa di interessante e allo stesso tempo di fascia intermedia e ben customizzabile. Con un pò di pazienza mi sono imbattuto nel King Arms R 93 Blaser...

Yep

Un pò di storia:
Nel 1957 l'armaiolo tedesco Horst Blaser iniziò con successo la produzione di armi da caccia col fucile sovrapposto Diplomat, a cui nel tempo si affiancarono altri modelli per uso venatorio, che hanno guadagnato all'industria tedesca (dal 1997 fusasi con la svizzera SIG-Konzern) una positiva fama per la qualità costruttiva e le prestazioni dei suoi prodotti. Nel 1993 la Blaser presentò il suo modello R93, un fucile a canna rigata ed a caricamento manuale dotato di un efficiente otturatore scorrevole a due movimenti. La nuova arma, che univa meccanica innovativa ad estetica convenzionale, fu la base per lo sviluppo di una versione destinata al mercato dei fucili di precisione per impiego sportivo e venatorio, la Long Range Sporter, o LRS, e di una seconda per polizia e uso militare, la Tactical. Il LRS recepisce tutte le più recenti istanze del settore, caratterizzandosi esteticamente per una calciatura in materiale sintetico forse non gradevole, ma tecnicamente razionale. Per uso sportivo ne sono stati derivate le versioni UIT a colpo singolo, nella specialità fucile standard a 300 metri, e CISM, con caricatore da 10 colpi. Entrambe hanno organi di mira metallici. Sia lo LRS che il Tactical sono arrivati alla seconda generazione, ed hanno riscontrato un discreto successo in ambito militare e professionale, pure se non sono mancate critiche al sistema di chiusura dell’otturatore, accusato di non reggere munizioni con pressioni elevate.
(Mario Perissinotto)

Qui comunque nel nostro mondo sportivo il Blaser non sembra essere molto simpatico ai giocatori per il costo e per il trattamento che la Cybergun ha riservato alle repliche di importazione dato si che chiunque se ne è trovato uno in mano ha potuto osservare una cattiva cura della messa in regola e sempre (qualora fatto) eseguito in modo forfettario e più o meno approssimativo ma questo non ne fa un pessimo articolo... Anzi...

Iniziamo. Appena preso in mano l'impressione che si ha è fantastica e mi è venuto spontaneo sollevarlo con una mano e stupirmi per la grande manegevolezza, il peso non è contenuto ma l'ottimo bilanciamento fa quasi dimenticare questo dettaglio. Le plastiche sono incredibili, polimero spesso e robustissimo, opaco, ruvido con lochi incisi e numero seriale unico. Sbalorditivo, anche il metallo dell'upper e della canna è incredibile e solido e una volta assemblato non balla assolutamente ma... Occhio.



Occhio perchè, ma OCCHIO proprio perchè il montaggio non è immediato, va montato con un pò di attenzione avendo il cilindro/otturatore speciale e dedicato che si infila in un modo tutto suo con una leva di ritegno speciale posta davanti al grilletto e una molto ben nascosta appena dentro il ponticello. GASP.

Una volta montato l'impressione di stabilità è notevole, non scricchiola, non trema, non balla, non emette suoni... Eccellente davvero.

Tornando a noi ci andiamo a vedere la meccanica. Si ha la certezza matematica ormai che questa replica arriva in Italia pesantemente over. Dico pesantemente perchè la molla all'interno del Cilindrò è tagliata in modo forfettario e nel mio caso il tutto richiuso in modo umano ma ho sentito e visto casi in cui tutta quesdta operazione è stata svolta con pinze che hanno lesionato la leva d'armamento e lo spingipallino. A parte questo la tenuta del pistone non è male anche se a scanso di equivoci un giro di teflon non fa mai male. E siamo sulla meccanica. L'hop up. L'hop up è il così detto bax system e non è propriamente comodo, ne per come è fatto ne per montarlo correttamente nella replica una volta montato, tasto dolente chiunque lo abbia visionato ha fissato la brucola di ritegno sul C clip spezzandolo e quindi è stato al suo postò finchè posto nell'outer barrel e poi... Beh sappiamo come vanno ste cose. Per il resto fa il suo porco lavoro ed è piuttosto efficace anche se la regolazione è non esattamente comoda e a lungo andare sicuramente tendente a logorarsi sulla cremagliera su cui scorre, con i guanti l'hop up è inutilizzabile e la sua regolazione diventa approssimativa ma visto l'uso molto tattico questo problema passa in secondo piano.

Il caricatore non è il massimo e ha bisogno DA SUBITO di essere revisionato e nel miglior caso lubrificato ma mi son reso conto in brevissimo che per evitare qualsiasi problema è sufficiente non caricarlo al massimo tenendosi sui 40 colpi circa.

La dotazione di questa replica prevede una buona ottica e un bipiede come qualsiasi fucile da sniper anche se mi trovo egualmente bene con il "calzino" nel tiro statico. Ad ogni modo forniscono un comodo bipiede regolabile che limita un pò la manegevolezza ma offre ottime prestazioni di stabilità e confort, come mostrano le immagini non soffre di manegevolezza in alcun tipo di imbraccio, non liscio e lineare come un remington ovvio ma in breve ci si prende sufficiente familiarità per un ottimo utilizzo. Per quanto riguarda l'ottica opto per una a profilo basso della Royal alternativa alla Hunting Scope che uso da anni in modelli più bassi, questo per avere un minimo di occultamento e di linea più bassa.



In poche parole, per tirare i conti:

Pro: Eccellenti materiali
Pro: Buona dotazione
Pro: Grande comodità
Pro: Comodo in tutte le sue parti

Contro: Fucile per tiri meditati
Contro: TOTALE assenza di lubrificanti
Contro: Molla tagliata e non sostituita dall'importatore
Contro: Hop up un pò ostico da padroneggiare.
Contro: Costo elevato per una replica a cui viene tagliata la molla a mano.

lunedì 27 gennaio 2014

Softair tra sportivi, bambini e professori

Ogni tanto faccio il punto della situazione, sopratutto quando torno a giocare dopo un pò di tempo (e badate bene, giocare, non combattere o sparare). Ieri come poi anche a Dicembre (1 sola domenica) e Ottobre (1 sola domenica) ho avuto il piacere di incontrare e giocare come ospite in tre squadre di softair differenti, una molto giovane, una ad alto profilo e la mia solita dietro casa. Con sorpresa mi sono parecchio divertito in tutte e tre le giornate trovandomi a che fare con moltissimi punti di vista, sopratutto molto diversi e ho saputo fare un bel punto della situazione, un bel "ma guarda un pò".

Iniziare di nuovo: Ogni volta è la stessa storia, quando si ricomincia dopo una pausa di un mese ci si rende conto che fare esercizio in casa, correre ogni tanto e fare un pò di piegamenti, esercizi, sollevamenti e altro non è adatto a tenersi in forma per giocare a softair, per nulla, in un primo momento mi mancava anche il fiato, cazzo, poi è anche vero che mi sono accorto di avere il tattico che tirava come un addannato a causa del peso mal distribuito, di avere cinghie più corte e più lunghe e un NODO che mi pigiava sulla schiena, beh son cose che capitano dopo tanta distrazione ma ce la facciamo andare bene. I primi game sono di riscaldamento, non sparo quasi per nulla, e vengo subito eliminato, YEP. Poi però rientro in sintonia, trovo i partner giusti e ricomincio a far girare le ruote e gli ingranaggi come dovrebbero.

Le nuove Leve: Ne ho visti tanti, a molti ho anche insegnato qualche trucchetto, ma con un club in particolare ultimamente ho avuto modo di dire "non sono tutti da buttare", anzi! Beh iniziamo col dire che quando sono sceso dalla macchina mi hano accolto con una certa festosità, mi hanno stretto la mano, riso, fatto battute sulla differenza di età (sopratutto le due ragazze del gruppo) e così via, poi hanno iniziato a sgrane gli occhi e guardarmi con sospetto quando ho iniziato a prepararmi. Mimetica spezzata DPM e OD, stivaletti tattici neri, LBT, tre caricatori corti, tre lunghi sulla cinta, rolly per esausti, zainetto, Bowman, occhiali a basso profilo, granate, pistola, ak47... E hanno iniziato a guardarsi tra di loro, io non ho fatto alcuna parola sul loro vestiario e le loro attrezzature ma loro stessi si resero subito conto che avevo qualcosa in più. Un operatore così attrezzato è decisamente meglio del jeans, casacca mimetica, cappello da pescatore woodland (non jugle hat) e caricatori in tasca e sorgevano le domande oltre gli sguardi di ammirazione.

Ma quanto ci hai speso?
In tutti gli anni che ho giocato? Poco più di 2000€ ma distribuiti in otto anni il che rende tutto molto ammortizzato, inoltre nemmeno indossavo il 2000€ perchè non avevo il navigatore, non avevo l'action cam, non avevo la sacca di idratazione, il kit di primo soccorso, le corde, la tenda, i fornellini, insomma ero abbigliato per una partita domenicale.

Poi è sorta la barriera dell'esperienza, ogni game diventava un massacro confuso e mal organizzato e si vedeva bene che dopo il secondo si stavano già divertendo meno. Allora ho iniziato a dare qualche dritta, qualche spunto. Gli ho fatto fare un recupera il prigioniero ed esci dalla zona, una caccia alla volpe, un conquista e difendi, un disinnesca la bomba e alle quattro del pomeriggio ancora non gli bastava, io iniziavo a boccheggiare... Il bello è che in una squadra di giovinastri a parte l'animosità e la voglia di fare casino c'era anche tanta serietà e voglia di apprendere, mi ascoltavano molto, mi chiedevano consigli, erano pronti a imparare, cosa che con altri giocatori giovani non ho trovato perchè cresciuti forse troppo davanti a battlefield o a call of duty. A fine giornata mi hanno ringraziato, abbracciato e salutato e non passa domenica che mi contattino per altre giornate (purtroppo raramente posso).

Il professore: era inevitabile che girando attorno a roma si incontrino trogloditi e persone che ci credevano un pò troppo e beh, non è mancato mai il momento del "Andò vai messo così" o "Ma che cazzo sta a sparà?" o "un se esce così da un sentiero" o un colorito "Ndo cazzo te sei inculato tutto il tempo" e relativi "Ma che cazzo de fucile è?" e via dicendo... OOOook... Io sono diplomatico ma poi non ti lamentare se ti infilo un pallino sulle ginocchia, sulle nocche o in fronte va bene? Adoro le vendette traversali. Malgrado io sia convinto che non tutti lo facciano perchè si ritengono "forti", "belli" o "spaziali" e magari lo fanno per farsi notare o perchè hanno davvero voglia di insegnare dovrebbero valutare sempre fattori molto vari tipo: Sono qui per divertirmi, sei in compagnia di quattro della tua squadra che ho eliminato io, mi avete tirato da trenta metri facendomi un livido da paura attraverso un guanto di pelle, io mi dichiaro SUBITO. Invece spesso ci si trova a dover combattere contro i mulini a vento...

Prof: Ma che ce fai con il kalasnicof? (scrivo volutamente così)
Io: Tu con un M60 che ci fai?
Prof: Non so se vedi la differenza, c'ho n'caricatore da 3000 BB
Io: Io da 60 (con sorriso affabile)
Prof: Appunto.
Io: No, forse non cogli la differenza
Prof: Cioè?
Io: Cioè che sicuramente su 3000 BB ottieni una decina di Tango Down, io con 60 se la giocata lo permette lo stesso numero di bersagli.
Prof: Vabbeh noi siamo seal.
Compagno di squadra del Prof: t'ha fatto nero co du parole (rivolto al prof) -Ridono tutti tranne il prof-

Con lo stesso soggettone ho scambiato anche altre parole nel corso della giornata e tutte mi hanno fatto riflettere: Ma perchè questo a quaranta anni suonati ragiona peggio dei ragazzini delle altre partite? Ci crede così tanto? Non lo so ma sorvolo sulla cosa.

La serietà: non serve giocare come se dovessimo morire per davvero, e adoro quando si cazzeggia tra un game e l'altro ma questa voce non si riferisce a QUELLA serietà ma... Ad una molto diversa,a quella sportiva. Io posso vantare una asg molto precisa e realistica, pochi colpi, rof reale, peso reale, prova cronogravo sotto il joule di un pò (quindi anche sotto potenza), è vero, così facendo mi trovo svantaggiato a volte ma... Nelle stesse volte sono sicuro che non farò male a nessuno. Nelle ultime giocate invece, sopratutto contro una squadra in particolare ho avuto un bel segno rosso fatto attraverso il guanto di cuoio durato tutto il giorno e che ancora si vede a distanza di un giorno, un pallino sugli occhiali che hanno portato via una scheggia di colore e mi hanno ammaccato la retina e durante la stessa partita altra gente che si lamentava di lividi alle gambe, pallini in faccia e così via. Forse non tutti ricordano il bon ton del giocatore:

-Underjoule! Sempre!
-Mai tirare alla testa se proprio non necessario.
-Non tirare sporgendosi solo con l'Asg.
-Non colpire in modo prolungato, se ci si dichiara si smette.
-Non tirare ai genitali.
-Il dubbio sull'onestà si espone con educazione a fine game e solo con il direttivo PROPRIO o in via del tutto confidenziale senza accusare nessuno.
-Occhio alla coscienza... Che se faccio allusioni e si insorge si risulta un pò sospetti...
-Onestà! Se si è colpiti, ci si dichiara. Assolutamente, anche nel dubbio.

Purtroppo però spesso si dimentica queste semplici regole e ci si ritrova a dove smembrare gli avversari nemmeno stessimo giocando a Dead Space, a riversare un intero caricatore sul corpo di un operatore che si crede ben nascosto (ho capito che io al massimo tiro 60 colpi ma 60 son sempre 60!! Magari una decina li mando fuori sagoma ma... Sotto i venti metri posso vantare una ottima mira)

Ma alla fine che ci resta? Una domenica in cui ci siamo divertiti, ma non significa vincere, significa giocare e spassarsela, fare gli sportivi, i seri, gli onesti, avere umiltà, va bene fare i professori ma con umiltà, con serietà, con voglia di crescere e far crescere, non servirebbe nemmeno voler dare consigli o corregere gli altri sopratutto se non parte della propria squadra ma spesso viene da farlo anche a me... Una promessa che mi faccio. Dalla prossima volta sarò me stesso, non mi sforzerò di fare altri ruoli, di ricoprire altre situazioni, mi porterò sempre quello di cui ho bisogno, farò squadra con il mio spotter ricordando i vecchi tempi...

12 Tango down in 15 minuti, 13 pallini sparati, mosso tre volte di circa nove metri e molto, molto lentamente...

venerdì 27 settembre 2013

Colt 1911 WE

Se c'è una pistola che non ho mai abbandonato quella è la 1911. Ne ho provate tante, ma proprio tante, Beretta, Taurus, Magnum, anche una sfortunata Glock ma alla fine sempre e per sempre sono tornato alla 1911 e la cambierei per una sola cosa al mondo... Una Tokarev. Comunque. Questa bellissima bistola è della WE ed è una delle più belle e comode pistole full metal che vi potrebbero capitare in mano.
Il felling è immediato e la sua semplicità conquista immediatamente. Ma prima di ogni altra cosa un pò di storia: La Colt M1911 (detta anche Colt .45 per via del tipo di munizionamento) è una pistola semiautomatica ad azione singola calibro .45 ACP.
Progettata da John Browning, è stata la pistola d'ordinanza delle Forze Armate degli Stati Uniti dal 1911 al 1985. Venne inoltre largamente usata nella prima e nella seconda guerra mondiale, in Corea e in Vietnam. In totale, nelle versioni M1911 e M1911A1, ne sono stati prodotti 2.700.000 di esemplari.
Tra la fine del 1899 e l'inizio del 1900, l'Esercito degli Stati Uniti eseguì dei test su alcune pistole a canna rinculante per sostituire le vecchie rivoltelle .38 in dotazione sul finire del secolo. Le sperimentazioni, condotte su modelli presentati dalla Mauser (il C96), dalla Mannlicher (lo Steyr Mannlicher M1894) e dalla Colt (Colt M1900), non furono soddisfacenti, così l'attenzione si spostò sulle pistole Luger. In seguito a macabri esperimenti reali eseguiti su cadaveri umani e animali vivi presso il mattatoio di Chicago, si ritenne che il calibro 9 mm non avesse abbastanza potere di arresto e che per una pistola non si potesse considerare un proiettile inferiore a 45 centisimi di pollice. Così nel 1904 si decise di adottare la cartuccia calibro .45 ACP (Automatic Colt Pistol) con proiettile da 230 grani (14.9 grammi). Nel 1906 venne indetta una gara, a cui parteciparono alcune delle più importanti case produttrici di armi dell'epoca (tra le quali la Luger produsse degli esemplari in calibro .45, diventate oggi le pistole più rare del mondo). Dopo alcuni test preliminari, la scelta si ridusse tra i modelli presentati dalla Savage Arms Company e dalla Colt, che furono sottoposti, tra il 1907 e il 1910, ad una lunga serie di sperimentazioni, che vide nettamente vincitore il progetto di John M. Browning. La sua pistola, prodotta dalla Colt, superò un test durante il quale sparò 6.000 colpi senza nessun inconveniente.
L'arma venne ufficialmente adottata dall'esercito nel 1911, con la designazione di M1911, che muterà nel 1940 in Automatic Pistol, Caliber.45, M1911. Complessivamente durante la prima guerra mondiale furono prodotte circa 450.000 pistole M1911 prevalentemente dalla Colt, visto che la Remington alla fine del dicembre 1918 aveva consegnato solamente 21.265 pistole e la North American Arms solo pochissimi esemplari. L'esperienza maturata sul campo durante il conflitto portò, nel 1924, a piccole modifiche esteriori e il nuovo modello venne denominato M1911A1 (che muterà poi nel 1940 in Automatic Pistol, Caliber.45, M1911A1 e successivamente in Pistol, Caliber.45, Automatic, M1911A1). Quest'arma si distingueva dal modello precedente per i seguenti dettagli:
La sede della molla del cane che costituisce la parte inferiore del dorso dell'impugnatura sulla M1911 era dritta e liscia, mentre sulla M1911A1 è arcuata e zigrinata.
Il grilletto della M1911 è liscio e leggermente più lungo rispetto a quello scanalato della M1911A1.
Lo sperone posteriore dell'impugnatura, facente parte della sicura automatica dorsale, nella M1911A1 è più lungo.
Il mirino della M1911A1 è più largo.
Sul castello della M1911A1,subito dietro il grilletto, sono stati praticati due sgusci che agevolano l'azione dell'indice sul grilletto stesso.
Nella M1911A1 furono apportate lievi variazioni nella foratura e nella rigatura della canna.
Con la seconda guerra mondiale la richiesta legata all'arma corta da fianco crebbe notevolmente tanto che, sul finire del 1945, ne erano stati prodotti 2,8 milioni di esemplari, in diversi stabilimenti privati(Remington Rand Inc., Ithaca, Singer e Union Switch & Signal). La Singer fu incaricata di costruire macchinari e utensili per la fabbricazione delle M1911A1, con i quali venne poi realizzato un lotto di 500 pistole di cui solo pochi esemplari sono censiti oggi dai collezionisti. I macchinari e gli utensili Singer furono ceduti nel 1942 alla Remington Rand Inc. di Syracuse, NY. Le Singer sono le M1911A1 più rare e le Remington Rand Inc. le più numerose. Dal 1945, con la resa del Giappone, non furono più ordinati nuovi esemplari, ma grazie alla completa intercambiabilità delle parti i vari arsenali statunitensi furono in grado di mantenere per decenni in servizio un numero di pistole sufficiente. Oggi è infatti difficile trovare una M1911A1 che non sia stata revisionata in arsenale. Dopo il 1945, l'arma rimase in dotazione come pistola d'ordinanza ed attraversò la guerra di Corea e quella in Vietnam, fino ad essere utilizzata, solo da alcuni reparti, anche nell'operazione Tempesta nel deserto del 1991. Dopo che l'ultima M1911A1 prodotta aveva oltre 40 anni di servizio, si rese necessario passare ad un'altra arma corta per le forze armate americane, che tra 'altro erano le uniche ad impiegare il calibro .45 ACP in seno alla NATO. Nel 1985, una commissione dell'aviazione statunitense decretatò l'adozione di un nuovo modello Beretta, la 92FS calibro 9 mm parabellum e quindi la dismissione del M1911A1. Questo nonostante il ricorso al Congresso, successivamente perso, dei Marines. Grazie al suo notevole potere d'arresto, ancora oggi alcune versioni moderne costruite da varie fabbriche americane, come la Springfield Armory, vengono usate dalle forze di polizia americane. In USA (ma non solo) è ancora la pistola più amata e venerata, costruita da moltissime marche diverse in varie versioni e usata sia per difesa che per tiro sportivo. Nonostante siano trascorsi oltre 100 anni dalla sua invenzione, la Colt . 45 Automatica è destinata a rappresentare ancora per molto tempo il significato stesso di pistola.

Anche nel nostro caso non possiamo dargli torto. Si può essere abituati a una qualsiasi tipologia di pistola ma quando avremo per le mani una 1911 ci accorgeremo che la fa in barba a quasi tutte le rimanenti, non parlo di meccanica (anche se dovrei) ma della manegevolezza e del piacere che si prova a brandire un simile oggetto, innanzitutto partiamo dalla struttura. La 1911 ha un carrello munito di tacche di mira fisse che obbliga l'operatore ad adattarsi all'arma e non viceversa, il caricamento è fluido e comodo grazie al grip e alla posizione degli organi di sicura che impediscono in modo assoluto l'atto di far fuoco mentre la si tiene nel tattico o nella fondina, in sostanza sarà possibile sparare solo quando la mano sarà ben ferma e la impugnerà correttamente visto che la sicura principale è proprio sul dorso dell'impugnatura forzando l'utilizzatore ad un corretto stile di fuoco. Altrettanto comodo è il blocco del carrello e la clip della sicura dello stesso praticamente inutile quest'ultima nel nostro caso ma che dona colore e potrebbe arrecare qualche scherzo a chi nella sua inesperienza non sa come gestire una simile pistola. Lo sgancio caricatore è un pulsantino sull'impugnatura che garantisce una comodità eccellente e se la ditta produttrice ha fatto un buon lavoro e voi la tenete come si deve potreste cimentarvi in operazioni di ricarica veloce come con nessun'altra arma ad oggi provata.
Non parlo per sentito dire sia chiaro, posso confrontare la mia 1911 con:
M9 (beretta alla fine)
Colt Anaconda (che fa genere a se)
Five Seven (nuovissima)
Glock (della stessa marca)
Desert Eagle (no comment)
Lugher P09
Alla fine molti definiscono le pistole da softair come semplici portachiavi o etichettandole come inutili ma ripassate sempre con loro cosa significhi alzare un fucile o abbssarlo prima che voi facciate lo stesso con una pistola, il backup ideale in ambienti urbani, allo stretto, nel cbq, come ultima possibilità, il tutto e per tutto, durante le mie partite almeno un caricatore a partita lo tiro, il che la dice lunga no?
Insomma se posso consigliare una pistola, solitamente scelgo questa. La 1911.

domenica 4 agosto 2013

AK SBR Draco Custom

Questa custom poi non tanto bizzarra mi è venuta in mente allenandomi in casa, o meglio, facendo esercizi al campo in cui solitamente mi tengo in forma non giocando più tanto regolarmente. Mi son trovato un giorno ad avere entrambi i miei AK sul posto e realizzando che erano entrambi lunghi e non eccessivamente maneggevoli mi nacque la necessità e il desiderio di realizzare una replica più corta, un CQB come è chiamata in modo "popolare". Ma non ho lavorato a caso, mi son messo alla ricerca online di esempi di AK corti, di custom anche e per lo più ottenevo come risultato il fantasioso "Spetnaz" e i Mini Draco. Realizzare un mini draco in tutto e per tutto sarebbe significato cercare sul mercato elementi VERI da aggiungere all'estetica essendo solitamente forniti di un frontale del tutto tipico della categoria e mai riprodotto per il nostro sport, l'illuminazione mi venne trovando questa specifica immagine:
Si tratta di quello che viene chiamato dal possessore "Full Draco" (E' un AK VERO) e si dimostra nel suo piccolo un ottimo compromesso tra gli extracorti della categoria "Spetnaz" e il tipico "U" mantenendo quei centimetri in più per una canna interna interessante. Mi son messo subito all'opera e mi son fatto le mie ricerche cercando anche tra i pezzi che già possedevo. Innanzitutto ho optato per questo modello a causa del calibro, utilizzare gli stessi caricatori e non dover rinunciare a causa di una replica che monti altri tipi di mag mi sarebbe scocciato, in secondo luogo la calciatura. Ce l'avevo già, inoltre trovandola molto comoda a causa della lunghezza, risulta perfettamente compatibile con il mio avambraccio. Mancava solo il frontale trovato grazie ad un ragazzo in un mercatino. Era il caso di dire che avevo avuto una gran fortuna. Una volta a casa però mi son dovuto rimboccare le maniche e darmi da fare.
Gli elementi non combaciavano perfettamente e ho dovuto lavorare di lima, di bicomponente metallo liquido e di tanta pazienza, calibro e matite. Alla fine però ho ottenuto quello che volevo: UN CANCELLO DI FERRO BATTUTO. Non balla nulla, nulla si sposta di un millimetro, nulla si muove se non sono io a muoverlo, insomma, posso saltarci sopra e lui guardardandomi male farmi smettere.

Tecnicismi del momento: Non mi era mai capitato di maneggiare un G36C... No scusate, un AK SBR Draco (lapsus dovuto alle dimensioni del tutto identiche) e nei primi momenti di esercizio ero riuscito a darmelo sui denti, lo faccio sempre con le armi corte quindi dovevo solo abituarmi alla slitta che seppur già presente non era così "notevole" da notarla subito e così direttamente, ora quel ris lo sentivo tutto e iniziavo a sentire la mancanza di un olografico per le operazioni di tiro istintivo. Le tacche di mira sono le solite e solitamente vicine, il resto del fucile è lo stesso ma la mancanza del calcio, il bilanciamento e tutto iniziava un pò a cambiare il mio stile di imbraccio rispetto ad un più consono AKM Romanian. La pirmissima cosa che ho fatto è stato montare una cinghia ad un punto, bella comoda anche se non trovandola performante ho optato per una più convenzionale tre punti, più personalizzabile e più completa. Il secondo passo è stata la maniglia abbattibile, anche se il mio solito imbraccio non sfrutta appendici in quella posizione iniziavo a trovarla necessaria in alternativa al modello AFG1 Angled (che non ho e che dovrò prima o poi possedere) con la quale mi troverei senza dubbio meglio, buona la posizione che non intralcia in alcun modo il brandeggio ne il cambio del caricatore e con il calcio steso mi offriva un buon appiglia con il quale mi potevo muovere in posizione di tiro senza incappare in fastidiosi ed estenuanti sollevamento pesi.

Conclusioni approssimative(e affrettate): Mi vien da dire che sono pronto a tutto. Ho un AK per il tiro normale e uno per il cqb ma non è vero. Questo semi modello SBR Draco ha perso leggermente di precisione, ha mantenuto stabilità e performance, quello si ma ha perso di precisione, ora la rosata è un pochino più ampia seppur con lo stesso tiro utile, certo potrei sopperire alla cosa adottando un Drum e quindi aumentando la "capacità" di carico pallini ma andrei un pò fuori dalla mia concezione di gioco solita trovandomi a fare un assaltatore in tutto e per tutto, dovrò provare e nel caso un Drum sarà ben accetto. Osservando la replica però mi trovo molto soddisfatto, la trovo performante e la possibilità di aggiungere il mio caro silenziatore la rende anche interessante. Meccanicamente è rimasta intoccata, ho solo dato una pulitina qui e li e una reingrassatina.

Prezzo stimato a questo punto? 350€

venerdì 7 dicembre 2012

Recensione MP5 A1 Marui

Oggi, con sommo ritardo recensisco una delle mie ASG preferite, il famosissimo e arcinoto MP5 A1, in questo caso un eccellente esemplare della Marui, replica eseguita con tutti i Crismi del caso che anche se concettualmente retrò resta una pietra miliare dell'Ars Bellum. Prima però un pò di storia.

La Heckler & Koch MP5, o più comunemente MP5 (Machinenpistole model 5), è un mitra sviluppata dal produttore tedesco Heckler & Koch (HK) negli anni '60. La precisione, l'affidabilità e la vasta gamma di accessori e varianti hanno reso l'MP5 una delle armi preferite da militari e forze di polizia in tutto il mondo.

Può essere usato in diverse modalità: semi automatico, automatico, o con selezione delle raffiche di colpi, più le sicure.

Inizialmente era pensato per utilizzare munizioni da pistola, 9 mm Parabellum, poste in un caricatore curvo estraibile. Alla fine degli anni '90 furono introdotte le più potenti versioni da 10 mm Auto e calibro .40 S&W (Smith & Wesson), che però ottennero poco successo. L'MP5 ha un sistema di ritardo d'apertura a rullini, che risale ad un prototipo tedesco degli anni '40 noto come StG45(M) e in seguito sviluppato per il fucile CETME. Il progetto di questo sistema è stato realizzato dalla Mauser a partire da quello brevettato da Edward Stecke nel 1930 per l'MG42.

Specifiche Calibro: 9 mm Parabellum, .40 S&W, 10 mm Auto meccanismo: semiautomatica/automatica (A1, A2, A3); semiautomatica/automatica/raffica (A4, A5) Cadenza di tiro: 650 colpi/minuto Peso a vuoto: 2,540 kg (A2, A4), 2,88 kg (A3, A5) Peso con caricatore da 30 colpi: 2,710 kg (A2, A4), 3,05 kg (A3, A5) Lunghezza: 49 cm (A1), 68 cm (A2, A4), 49/68 cm (A3, A5) Lunghezza della canna: 22,5 cm Capacità: Caricatore da 15 o 30 colpi, caricatore doppio da 2×30 colpi

Fonte Wikipedia
Reso famoso dal gioco Raimbow Six e Swat che ne facevano una delle armi migliori, l'MP5 non ha mai attecchito molto sui campi da softair forse a causa della poca customizzabilità e dal feeling strano che la porta ad essere considerata comoda quasi quanto una UZI o un INGRAM ma più voluminosa e a causa sicuramente dei caricatori a banana. Tuttavia mi sento di dover far notare che si tratta di una ASG adatta a tutte le classi di esperienza. Adatta ad imparare quanto ai veterani, eccellente dal punto di vista del felling e senza dubbio fottutamente comoda.

Questo modello, della Marui viene senza dubbio aiutato dalla Marca ad eccellere e ci rendiamo subito conto che esteticamente non gli si può dire nulla.
Le plastiche sono solide, il calcio scricchiola un pò e ha un "gioco" se lo si muove troppo ma è naturale vista la caratteristica dello stesso, la presa è salda e comoda e per nulla la rifinitura tradisce le origini plasticose del modello e anzi, poco invidia ai modelli metal guadagnando in leggerezza che per una ASG così piccola diventa essenziale.

Meccanicamente parlando mi sembra di parlare a vuoto, mi ero già trovato per le mani dei Marui. Un M16 millantanni fa e un G36 un paio di anni fa e in entrambi i casi non si può che dire: ETERNO FINCHE' NON LO APRI.

In effetti quell'MP5 è passato dalle mie sapienti e tattiche mani a quelle spaccoammazzosparo a tuttoquellochesimuove della mia compagna per poi a quelle persimoniose del mio spotter, tutto sommato non ha mai perso un pallino (mentre io un caricatore intero). Il rof è decisamente appagante, non troppo aggressivo ma nemmeno lento e facendo qualche interessante paragone sono arrivato col dire che è molto simile a quello dell'arma vera, il tempo di svuoto caricatore è identico, poi beh senza cronografo sono buoni tutti a dirlo.

Un paio di punti in più li guadagna con qualche apprezzabile aggiunta come un solidissimo calcio pieno, una slitta portaottica, un dot e un silenziatore, il tiro aumenta di istintività in modo disarmante e si riconosce nell'arma non più una smg ma un vero e proprio fucile d'assalto. Ma allora perchè sui campi va più lo stubby che l'MP5? Moda. Punto. Moda. Sono certo che un pò tutti vedendo le foto diranno: "ammazza che figo", "carino" e cose del genere ma alla fine si prende quello che hanno tutti... Il Colt. Il consiglio che posso dare a tutti è di provare ad apprezzare questo piccolo gingillo, di lasciare perdere le cigolanti Galaxy, JG e accattivanti kurtz dalla canna interna da 5cm o 6 in alcuni casi ma di provare la pietra miliare delle forze swat di tutto il mondo.

PRO:
-Maneggevole
-Leggero
-Felling immediato
-Arma di backup ideale
-Caricatori pratici per il genere di arma



CONTRO
-Qualche cigolio del calcio retrattile
-Non molto personalizzabile
-Necessita di pratica per il reload
-Caricatori poco capienti (se utilizzate i maggiorati)

VOTO IN DECIMI
8/10

BATTUTO DA:
AK47U AIMS
G36K
MP40

BATTE:
STUBBY M4
MAC 11
UZI
P90

(La classicifica di battuto da: e Batte: è fatta su una base di prove personali ed esperienze di gioco e sulla categoria di equipaggiamento SMG)

mercoledì 14 novembre 2012

Steyr AUG

Io non seguo le mode, son ben lungi dall'appassionarmi del Masada solo perchè è uscito o del 416 solo perchè lo hanno tutti. Io ho sempre provato armi e accessorri quando ne ho avuto bisogno e come per magia, giusto per accertare questa frase oggi, dopo tanto tempo torno alla carica con una chicca per amatori: l'AUG.

Non avrei mai immaginato di poter e dover scrivere qualcosa su uno Steyr principalmente perchè non era il tipo di arma che mi ha mai attirato. Tuttavia qualche (parecchie) partita fa mi son trovato senza fucile e un amico conosciuto da poco (benedetta fiducia) mi propose di provare con il suo Steyr che era si una cinesata palese, nata e rifatta ma che comunque sparava bene ed era silenziosissimo... Non mi sono perso di fiducia e ho in effetti condotto una partita con quel fucile dal colorito verdognolo e dalla forma bizzarra e come quando si esce con una donna per la prima volta e ci si apparta nei primi momenti mi trovai impacciato con quelle "curve" nuove ma in breve divenne parte del mio braccio.

Perchè è proprio questo che sembra accadere se si imbraccia uno AUG STEYR. Che diventi una parte del proprio braccio. Molto leggero, bilanciato appena dietro il polso che lo impugna, frontale leggero e posteriori larghi e ampi, comodissimi per posare il viso o il braccio in attesa del proprio bersaglio. Insomma all'improvviso mi sono dimenticato di avere in mano un fucile "d'assalto" e mi sembrava molto di più di impugnare una pistola. Finito il game mi mostrai entusiasta di quel fucile e per un pò finì nel dimenticatoio insieme ai sogni e alle speranze di un fucile nuovo.

Recentemente invece mi sono rimesso a vendere qualche oggettino e trovai un ragazzo, un genio della meccanica a mio avviso che possedeva un'intera collezione di steyr di tutte le fogge e dimensioni, di tutti i modelli e colori e mi propose uno di quelli ad un prezzo vantaggioso ma per me in quel momento proibitivo se non fosse stato che... Che mi ricontattò un pò più avanti per due dei miei fucili che stavo vendendo, non mi feci scappare l'opportunità e immediatamente fatto presente l'interessamento per il suo A1 stringemmo una veloce contrattazione e in breve dopo un incontro di persona stringevo per mano un eccellente Steyr a cui mancava però la rotella del hop up rimediata a 4.00€, tale rotella sono certo fosse caduta durante una delle operazioni qualsiasi di apertura visto che in luogo di incontro mi ricordo bene esserci stata in quanto lui stesso aperto il fucile ne regolava l'hop up, ma è stata una stupidaggine per davvero e alla fine posso recensire il mio nuovo fucile da "sniper". Uno Steyr AUG A1.

Steyr AUG A1

L'AUG è una famiglia di fucili d'assalto in configurazione bullpup prodotta dall'austriaca Steyr-Daimler-Puch.
AUG è l'acronimo per Armee Universal Gewehr, "Fucile Universale per l'Esercito".

Fu sviluppato nel 1960 come rimpiazzo del Stg.58 (versione austriaca della FN FAL), dalla divisione armi della fabbrica austriaca Steyr-Daimler-Puch, (oggi Steyr Mannlicher).

Il nuovo fucile fu adottato come fucile d'ordinanza dall'esercito austriaco nel 1977 e la produzione in serie ebbe inizio l'anno dopo (rendendolo uno fra i primi fucili bullpup ad entrare in servizio). Riscosse subito un grande successo essendo adottato dalle forze armate di numerosi Stati (Oman, Irlanda, Nuova Zelanda ecc.), divenendo uno dei fucili d'assalto bullpup più venduti.

Nel 1997 la Steyr (che aveva già cambiato nome in Steyr-Mannlicher), iniziò la produzione dello Steyr AUG A2, la seconda versione e nel 2005 dell'AUG A3. Quest'ultima versione è caratterizzata da quattro guide accessorie di tipo Picatinny alle quali è possibile aggiungere vari moduli (lanciagranate, sistemi di puntamento laser, mirini ottici). Particolarità dell'arma è la selezione della modalità di fuoco, in base alla pressione sul grilletto si seleziona: colpo singolo e con una pressione più elevata per il tiro automatico.

È stato in dotazione anche al Col Moschin negli anni novanta ma ora è stato rimpiazzato dal Colt M4 anche a causa dei limiti dell'arma in ambienti estremi. Il lotto di armi del Col Moschin fu ceduto al Reg. Monte Cervino. Solo il GIS continua ad utilizzarlo per via della sua compattezza.

Progettista Horst Wesp, Karl Wagner, Karl Moser
Date di produzione 1978
Varianti Steyr AUG AG1 - Steyr AUG AG2 - Steyr AUG AG3
Descrizione
Peso 3,8 kg con canna standard da 508 mm
Lunghezza 690 mm (790 mm)
Lunghezza canna 407 mm (508 mm)
Calibro 5,56 mm
Tipo di munizioni 5,56x45 NATO
Cadenza di tiro 650 colpi al minuto
Tiro utile 450-500 m con canna standard da 508 mm
Alimentazione caricatore da 30 o 42 colpi
Organi di mira mirino ottico 1,5x

(Fonte Wikipedia)

Per il nostro modello ci troviamo invece tra le mani una vera chicca. Tra i Bullpup attualmente in commercio l'ho immediatamente catalogato come il più comodo e leggero e comunque parlo da giocatore che ha tenuto per le mani un FN2000, il P90 (che non è esattamente bullpup) e l86 inglese. Lo Steyr è più compatto dell'FN200 e leggermente più pesante, più bilanciato sul polso e leggermente meno versatile ma sicuramente meno ingombrante. Tuttavia ci si accorge presto di avere a che fare con una pistola, comoda tanto quanto. Una chicca insomma che per la sua categoria minimalista diventa un classico, in effetti è un fucile senza fronzoli, senza troppi ricamini, senza pretese ma allo stesso tempo con tutto l'essenziale per diventare un fucile multifunzione. Senza contare la possibilità di insonorizzare la cassa che contiene il Gear box ottenendo così un fucile silenziosissimo.
ERGONOMIA Non mi stancherei mai di dire che è perfetto sotto questo punto di vista. Dall'impugnatura alla calciatura è lungo come un avambraccio medio e quindi ogni volta che lo si impugna si bilancia esattamente sul polso sostenendosi su un punto in cui solitamente pesa un'impugnatura mentre in questo caso un calcio, non serve dire che così facendo si ha l'impressione di tenere in mano praticamente una pistola. Bisogna solo farci un momento l'abitudine data la "stranezza" della cosa. Cinghia a tre punti per esaltare la comodità e ci ritroveremo in breve con "nulla" in mano.
STRUMENTI DI MIRA L'AUG A1 ha di serie un'ottica molto piccola e comoda con la possibilità di regolare Alzo e Deriva, tale ottica è molto comoda anche per chi, come me è abituato ad ottiche molto spaziose e con lenti grandi almeno come quelle di un cannocchiale, inoltre la lente è molto arretrata nel tubo di focus risultando anche discretamente coperta contro i riflessi accidentali. Sulla stessa ottica ci sono anche tacche di mira fisse estremamente spaziose e comodissime seppur poco precise e inclinate leggermentre su un fianco per sopperire alla posizione dell'ottica stessa. Essendo un fucile che emerge dal braccio solo con gli organi di espulsione del pallino mi sono accorto che la mira intuitiva è pari a quello di una pistola a canna lunga, insomma di una difficoltà pari all'atto di indicare un punto con le dita.

CONCLUSIONE Non è un fucile alla moda no. Non è un fucile elegante o aggressivo. E' tuttavia uno strumento ideale per uno Sniper o uno Spotter. E' perfetto, si trasporta lungo il braccio, si imbraccia nascondendo il corpo tra l'avambraccio e il corpo, si brandeggia come una pistola e il peso è irrisorio, il caricatore posteriore, tipico dei Bullpup è piccolo e maneggevole, molto corto. Le operazioni di mira sono istintive, veloci. Insomma lo steyr AUG A1 sembra proprio essere un eccellente fucile, non per tutti ma per persone che desiderano grande mobilità, pochi fronzoli, l'essenziale. Vivamente consigliato a Sniper, Spotter ed esploratori.


Lavori meccanici eseguiti:

-boccole originali con delle boccole cuscinettate della element che gli aumentano anche il rof
-molla sostituita con una della sniper mk da 100
-pistone sostituito con il King Arms rosso (mezzi denti in acciaio )
-il gruppo hop up è stato completamente sostituito con uno della Classic Army
-il gommino hop up è stato sostituito con uno della Classic army
-anche la canna interna è stata cambiata con una sempre da 509mm della Classic army
-pressore cambiato
-rispessorato e reingrassato come Cristo Comanda (se lo ha mai fatto con uno steyr in mano).